Fabian Cancellara ricorda la rivalità con Tom Boonen: “Eravamo come Nadal e Federer”

La rivalità tra Fabian Cancellara e Tom Boonen ha animato le Classiche del Nord fino a qualche anno fa. I due ritiratisi dalle corse a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, la Locomotiva di Berna a fine 2016 mentre il belga dopo la Parigi-Roubaix 2017, sono stati protagonisti di molti duelli soprattutto sul pavè. L’elvetico, che aveva già commentato le indiscrezioni che parlano di un possibile ritorno alle gare dell’ex rivale, ha ripercorso, ancora una volta, alcuni episodi della loro rivalità, facendo riferimento soprattutto al 2010, anno nel quale vinse sia la Parigi-Roubaix che il Giro delle Fiandre.

“Lui indossava la maglia di campione nazionale del Belgio, io quella di campione nazionale svizzero – ha ricordato in un’intervista ad EurosportCome per Nadal-Federer, per molti anni è stato così tra Tom e me. Eravamo sempre in lotta, anche se in realtà abbiamo avuto solo un confronto diretto, al Giro delle Fiandre. Il resto era per ciò che avevamo creato. Il Fiandre e la Parigi-Roubaix sono state le nostre carriere, le abbiamo conquistate entrambi. Lui voleva vincere, io volevo vincere. Quindi in tutti quegli anni abbiamo lottato tra di noi ma, ovviamente, ci sono stati altri che ci hanno sfidato”.

Anche Cancellara è impressionato dai giovani talenti presenti in questi ultimi anni nel ciclismo: “La mia opinione è che tutti hanno iniziato molto presto per diventare professionisti, come ad esempio Remco Evenepoel e Mathieu van der Poel, ma ce ne sono di più. Anche Egan Bernal è un corridore molto, molto giovane ed è già molto forte. E poi quando andiamo da Evenapoel a Gilbert vediamo tutti gli anni di differenza. C’è stato un ricambio generazionale, i ciclisti più giovani stanno diventando bravi prima. Ma non so quanto dureranno. Prima si progrediva lentamente, passo dopo passo, e dopo aver corso per molti anni ci si ritirava a 35 o 40 anni. E oggi si incomincia a soli 20 anni, sei nel ciclismo da protagonista e questo è un cambiamento”.

Infine, il campione elvetico dà il suo giudizio sul miglior corridore da classiche: “Eddy Merckx è quello che ha vinto di più, penso che sia lui il migliore. Anche se in ogni decennio ciclistico abbiamo avuto corridori incredibili o ci sono ciclisti super bravi. Il mio decennio è andato bene, io ho fatto il massimo mentre Eddie ha fatto il massimo nella sua epoca. Ed ora c’è un nuovo decennio. Forse parleremo di Evenepoel, Van der Poel e poi non sappiamo cosa verrà dopo. È sempre difficile dire “OK, questo è il migliore”. Penso che sia bello guardare al passato. Abbiamo visto corridori incredibili, gare incredibili e vittorie incredibili. Penso che quando uno vince una o due Classiche Monumento, sia, ovviamente, in lista e hai vinto una gara straordinaria”.

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